FAQ su Rambaldi Studios

Quale è la missione dei Rambaldi Studios e come si pone rispetto all’eredità creativa di Carlo Rambaldi?

I Rambaldi Studios nascono in continuità con le iniziative della Fondazione Culturale Carlo Rambaldi. In questi anni sono stati sviluppati nuovi progetti e nuove creatività…Giovedì 23 Marzo, ad esempio, ha esordito allo stadio, per la partita della Nazionale di calcio, la nuova mascotte, Oscar, un cucciolo di pastore maremmano abruzzese disegnato da Carlo Rambaldi ed elaborato tridimensionalmente nel 2020.
In questa prospettiva è stato naturale, aprire idealmente quella dimensione che si esprime nell’immagine dell’Atelier, del Laboratorio dell’Arte, che rappresenta anche il luogo elettivo di creazione per tutti gli artisti, uno Studio dedicato alla ricerca ed alla produzione artistica. Per quanto riguarda il contributo all’eredità creativa di Rambaldi, potremmo indicare due direzioni di lavoro parallele; la prima relativa alla
valorizzazione, alla conservazione ed allo studio di tutta l’opera di Carlo Rambaldi, non esclusivamente la parte più nota dedicata al suo contributo nel mondo del cinema e degli effetti speciali, ma anche dell’opera pittorica, scultorea e dei numerosi progetti ed elaborati inediti che esplorano diverse discipline artistiche, una caratteristica propria del suo talento e del suo lavoro. Parallelamente, partendo e prendendo spunto da una sua idea di “Progetto aperto” e dal parco a tema “Millenium”…gli Studios si attiveranno per dare il loro contributo nel panorama del mondo dell’arte e della comunicazione creativa, con la collaborazione attiva di chi vorrà partecipare allo sviluppo delle nuove idee e dei nuovi progetti, sia digitali che materiali.

Quali sono le sfide principali che si affrontano durante la trasposizione del lavoro di Rambaldi in un formato digitale?

Possiamo prendere da esempio il lavoro di studio che è stato fatto sulla creatività di E.T. La sua forma esteriore può sembrare a prima vista molto semplice, racchiude invece da un punto di vista anatomico e formale molte complessità. Molti artisti nel corso dei decenni hanno cercato di interpretarlo e ricostruirlo, nonostante i vari tentativi, pochi sono stati in grado di realizzare delle sculture idealmente avvicinabili
all’originale di Carlo Rambaldi. I riferimenti visivi presi dai frame e dalle immagini del film non sono sufficienti e creano grandi problemi interpretativi dovuti alle differenti ottiche ed inquadrature delle camere, ma soprattutto dai movimenti di E.T. nelle diverse inquadrature. Grazie all’archivio della Fondazione ed al lavoro della Cineteca, per la prima volta è stato possibile accedere agli stampi ed ai modelli originali.
Attraverso un complesso lavoro di scansione, di dimensionamento e di comparazione tra i vari elementi anatomici è stato possibile ricostruire una forma ideale di E.T. il più vicino possibile all’originale scultoreo di Rambaldi. Nella parte del volto ad esempio non sono stati fatti interventi aggiuntivi di modellazione, la scultura e il modellato sono quelli originali. La precisione e la cura del dettaglio che rileviamo
in tutta l’opera di Rambaldi ci permette di trovare tutte le corrispondenze che ci aiutano in un lavoro di ricostruzione e restituzione della scultura. Anche per la parte meccanica è stato fatto un lavoro di modellazione 3D, che ha presentato altre difficoltà dovute alle misurazioni di tutte le parti e le loro dinamiche di movimento.

In che modo la trasposizione digitale può ampliare l’accessibilità e l’impatto delle opere di Rambaldi sul pubblico?

L’utilizzo delle nuove tecnologie e la digitalizzazione delle opere è un’operatività già ampiamente consolidata e utilizzata nel settore dei Beni Artistici, principalmente nella tutela del Patrimonio culturale, per la conservazione delle opere d’arte attraverso la scansione 3D e il recupero della forma attraverso la matematica digitale. Questo processo creativo offre la possibilità di conservazione e archiviazione dei dati, l’eventuale ricostruzione scultorea attraverso la stampante 3D ed anche l’integrazione di parti mancanti con la modellazione digitale. Il lavoro di creazione dell’opera digitale non è da intendersi in modo meccanicistico, è un intervento tecnico ed artistico, soprattutto nella restituzione visiva del modello 3D. La visualizzazione rappresenta la prima esperienza di percezione visiva a 360°, offre anche la possibilità di affrontare nuove esperienze conoscitive con l’integrazione della realtà aumentata, cioè con la possibilità di aggiungere ulteriori informazioni,
oltre naturalmente all’inserimento del modello 3D in un ambiente virtuale e totalmente immersivo. L’accessibilità delle opere di Rambaldi in uno spazio visivo interattivo ci permette di esplorare il suo mondo attraverso nuove dimensioni espositive, dal percorso museale fino all’ingresso nei suoi dipinti e paesaggi spaziali.
Gli aspetti multidisciplinari dell’opera di Rambaldi, dalla pittura alla scultura, dalla scenografia alla meccanica si prestano a molte iniziative ed attività che prenderanno nuova forma anche nella veste digitale.

Quali sono le prospettive per includere le nuove generazioni nei progetti dei Rambaldi Studios?

L’inclusione nasce spontaneamente dalla curiosità e dall’incontro con la bellezza. La nuova dimensione e il nuovo spazio creativo che i Rambaldi Studios saranno in grado di offrire rappresenterà un’occasione d’incontro, di scambio e collaborazione, in un ambiente ideale in cui saranno rappresentate numerose discipline artistiche, da quelle più classiche e tradizionali fino ad arrivare alle più innovative e sperimentali.
Questi due mondi saranno integrati ed equilibrati in un dialogo tra le diverse opportunità presentate dalle nuove tecnologie e dalle nuove forme di comunicazione visiva. Il movimento nelle opere di Rambaldi ha avuto una grande rilevanza ed importanza nel trasmettere le emozioni, non solo il movimento dei personaggi e della forma, ma anche il movimento delle idee e del pensiero ha rappresentato nel suo
insieme una vitale flessibilità.